Bioarchitettura

 

Cos’è la bioarchitettura

 (tratto da http://www.guidaconsumatore.com/casa/costruzione_materiali/bioarchitettura.html)

 

Per capire il boom della bioarchitettura bisogna riflettere sul fatto che l’uomo moderno sta diventando sempre più consapevole del valore inestimabile della salute; egli pretende il meglio per se stesso e per i suoi cari, per questo sta diventando sempre più attento a ciò che mangia, a cosa indossa e ai materiali con cui è costruita la propria abitazione. In pratica, l’uomo di oggi, non vuole più vivere circondato da elementi tossici e disarmonici. Ecco quindi che da alcuni decenni ha preso sempre più piede un nuovo modo di intendere la vita, e il proprio rapporto con essa sta diventando più attento, più ecologico.

 Come conseguenza di questa presa di coscienza stiamo assistendo ad una vera e propria ristrutturazione del proprio “modus vivendi”. Le persone più attente e sensibili a questi temi hanno cominciato a dare grande importanza, tra le altre cose, anche all’architettura e all’arredamento.

Quando e dove nasce la bioarchitettura

E’ proprio sulla scia di principi ecologici e di risparmio energetico che nasce, alla fine degli anni ’70, la Bioarchitettura. Essa comincia ad essere studia ed applicata in Germania sulla spinta della grande crisi energetica che nel 1973 coinvolse tutto il mondo.

 La bioarchitettura, detta anche architettura Bioclimatica, cominciò con l’interessarsi alle fonti alternative al petrolio per fornire energia alle abitazioni. Alcuni esperti del settore della produzione edilizia cominciarono a prendere in seria considerazione la possibilità di fornire alle abitazioni, energia alternativa, ricavandola dalla fonte che più di tutte è alla portata di mano di chiunque: l’energia solare. Ben presto l’interesse per la Bioarchitettura dilagò in molti altri paesi Europei, negli Stati Uniti e perfino in alcuni paesi dell’Africa.

Primi esempi di bioarchitettura

Non considerando, in questo contesto, il famoso architetto F. L. Wright, che già in precedenza aveva realizzato delle costruzioni basate sui principi dell’architettura climatizzata, come la famosa Casa sulla cascata, i primi esempi di architetture solari realizzati in Europa e America sembravano quasi dei “manifesti culturali”. In queste costruzioni l’aspetto esteriore pareva voler mostrare la forza dei sistemi di captazione dell’energia; gli edifici rivelavano chiari segni architettonici volti a sottolineare la necessità di sostenersi ecologicamente con materiali biocompatibili.

 Uno di questi esempi è la Casa ad Acorn Close, costruita in Inghilterra nel 1981. In essa vengono ampiamente sfruttati i fenomeni naturali come l’effetto camino, l’effetto serra, l’inerzia termica, ed altri effetti prodotti dalla natura o dal clima.

Sviluppi della bioarchitettura

Una volta entrati in una visione ecologica del “costruire”, gli architetti più in sintonia con questa nuova visione cominciarono a studiare e proporre sistemi sempre più naturali per procurare energia e non disperderla. Questa nuova scuola di architetti e arredatori cercò di combinare la bellezza estetica, esterna e interna delle abitazioni, ai nuovi valori ecologici. Essa riuscì a combinare il rispetto ecologico e il miglioramento della vivibilità all’alta qualità estetica.

Si fecero significativi passi avanti sperimentando e dando importanza all’ombreggiamento, l’isolamento termico, la ventilazione, la deumidificazione, la protezione da precipitazioni atmosferiche, più attenzione all’illuminazione naturale e quella da fonte solare. Molti architetti non mancarono di attingere, informazioni e metodi di costruzione, anche da fonti etniche, di tutto il mondo, con un’esperienza millenaria su come usare al meglio le risorse naturali rimanendo in sintonia con la natura.

Un valido esempio dell’utilizzo di questi nuovi sistemi è la “Casa per abitazione”, in Francia, costruita a Lyon Vaise nel 1993.

Architetti e bioarchitettura: scelta dei materiali

Le ricerche dei bioarchitetti sui materiali e sulle tecniche di costruzione si è andata via via perfezionando. Gli edifici sono diventati sempre più vivi; il sapiente impiego delle risorse naturali come la luce, l’acqua, la vegetazione e addirittura le caratteristiche sonore dell’ambiente circostante, hanno dato vita a caratteristiche abitative di tipo “reattivo”, cioè in grado di adattarsi all’ambiente esterno e ai cambiamenti climatici.

Soprattutto nelle costruzioni di nuova generazione si va sempre più perfezionando la sperimentazione dei materiali da costruzione, che vengono scelti con criteri di elevato rendimento, costi contenuti e basso impatto ambientale come la pietra, il legno, il gesso e la calce.

Ciò comporta uno studio dei processi e i costi di produzione dei materiali e le emissioni nocive nell’atmosfera. Si è così cominciato anche a sostituire vecchi elementi dannosi per la salute come: vernici, colle, smalti e pitture di derivazione chimica con altri completamente naturali, come la cera d’api e vernici con pigmenti naturali, così come si usava un tempo.

Habitat e bioarchitettura

Gli esperti del settore bioarchitettonico non si limitano alla scelta attenta di tutti gli elementi citati, essi vanno oltre; pongono quindi particolare attenzione alle caratteristiche geologiche del sito in cui si andrà a costruire, dai corsi d’acqua sotterranei (perché nocivi alla salute di chi ci vive sopra) ai cavi dell’alta tensione o a possibili elementi radioattivi presenti nel terreno o nell’atmosfera. Nulla sfugge all’indagine di un buon bioarchitetto, che esamina ogni particolare con estrema cura e attenzione.

Alcuni ricercatori sostengono che il nostro pianeta è attraversato da un reticolo elettromagnetico, chiamato “rete di Hartmann”. Questa rete invisibile, si dice sia particolarmente nocive in prossimità dei cosiddetti “nodi”, cioè dove le linee si incrociano.

L’effetto dei nodi viene amplificato dalla resistenza più o meno buona dei materiali usati per la costruzione, o dalla presenza sotto la costruzione di corsi d’acqua sotterranei, crepacci o giacimenti minerari. Comunque la pericolosità di questa rete elettromagnetica sull’organismo umano non è ancora stata dimostrata. In caso di dubbi si può sempre richiedere la perizia di un esperto che, con l’aiuto di un geomagnetometro, può rilevare eventuali alterazioni del campo magnetico.

Bioarchitettura: la casa come ambiente sano dove vivere

Cresce sempre più la consapevolezza che vivere in un ambiente sano aiuta a vivere meglio, e con l’aumentare di questa consapevolezza aumenta anche il numero di professionisti del settore costruzioni che dedicano la loro attenzione non solo all’effetto estetico, ma anche a quello funzionale ed ecologico.

Molti sono coloro che hanno capito come la qualità della vita domestica è una sapiente combinazione di tutti questi elementi.Perciò, nel costruire, si comincia col considerare attentamente l’esposizione della facciata d’ingresso, che dev’essere preferibilmente rivolta a Sud, in quanto usufruisce al massimo della luce e del calore del Sole; anche gli altri ambienti vengono situati in aree idonee scelte secondo una giusta combinazione di luce ed ombra.

Inoltre, per permettere alla casa di “respirare” si sono aboliti materiali isolanti, pavimenti di cemento, colle sintetiche, vernici impermeabili ecc. tutti elementi, questi, in grado di produrre un pericoloso inquinamento degli ambienti interni perché, l’aria viziata, le esalazioni ed i vapori che derivano dai materiali da costruzione che sono stati prodotti con processi di sintesi dalle industrie petrolchimiche, si sono rivelati dannosi per la salute. Diversi studi hanno confermato che questi fattori possono provocare diversi disturbi come problemi respiratori, mal di testa, nausea ed altri ancora.

Anche gli effetti dei condizionatori sembra possano provocare irritazioni e malanni di vario genere, per via dei batteri che vi si annidano, soprattutto se i filtri non vengono sostituiti regolarmente. Perciò si studiano continuamente nuovi sistemi di aerazione che, insieme alla sana abitudine di aprire ogni tanto finestre e balconi per far circolare l’aria, fanno sì che non si crei una condizione di aria viziata così dannosa alla salute.

Anche il sistema di riscaldamento può contribuire a mantenere più pulita l’aria di casa, dell’ufficio o del posto di lavoro, come le stufe elettriche, che “bevono” una quantità elevata di ossigeno, oltre a consumare troppa energia.

Per mantenere una buona condizione dell’aria in casa, viene anche consigliato di tenervi delle piante perché liberano ossigeno e trattengono anidride carbonica. Perfino il terriccio ha la sua utilità, perché i microrganismi in esso contenuti assorbono gas ed esalazioni nocive, come l’ossido di carbonio; in pratica agiscono come delle spugne. Mentre le foglie trattengono il pulviscolo e la fuliggine.

Inquinamento domestico: materiali nocivi in casa

Si sa che l’inquinamento interno di una abitazione è dovuto per circa il 40% alle esalazioni dei materiali da costruzione. Il più nocivo sembra essere il Radon, un gas radioattivo che deriva dal “decadimento” dell’uranio.

Questo gas è inodore, incolore, perciò invisibile. Nei luoghi chiusi, la sua concentrazione pare essere otto volte superiore che all’esterno. Studi chimici sostengono che il Radon non è pericoloso di per sé, lo diventa invece quando “decade”, perché genera delle sostanze radioattive (in particolare il Polonio) che potrebbe fare danni ai polmoni pari a quelli provocati in chi fuma un pacchetto di sigarette al giorno.

Il Radon è presente nel sottosuolo, perciò penetra nell’edificio attraverso le fondamenta, le giunture tra pavimento e tubature, microfessure nel pavimento, ecc. I suoi effetti si risentono, quindi, soprattutto nei piani bassi delle abitazioni, ma è presente anche in alcuni materiali da costruzione: il granito, il tufo, la pozzolana. In alcune regioni d’Italia la sua presenza sembra essere più concentrata, come in Sardegna, in Trentino, nel Lazio, Toscana e Campania.

Vi sono istituti specializzati o universitari che possono fare dei rilievi per chi volesse fare delle indagini al riguardo, come l’Aet di Trento o la Facoltà di Fisica applicata dell’Università di Milano.

Un semplice consiglio per ridurre di molto l’effetto del Radon è una buona ventilazione dell’ambiente: aprire spesso le finestre e far cambiare l’aria in tutte le stanze; una buona abitudine e far rigenerare l’aria in camera da letto di andare a riposare.

Forse è superfluo parlare dell’Amianto; ormai tutti sanno che il cementoamianto, meglio conosciuto come Eternit, largamente usato nell’edilizia in tempi non molto lontani, è pericoloso per la salute.

Inquinamento acustico in casa

Forse non tutti danno una sufficiente importanza ai rumori che, dall’esterno invadono l’ambiente in cui si vive o si lavora.Vi sono numerose fonti di rumori: da quelli prodotti dai vicini di casa, al traffico, metropolitane, treni, aerei, ed altri fanno sì che il nostro sistema neurovegetativo sia sempre eccessivamente stimolato, anche nel sonno, cioè in quel momento che per noi dovrebbe essere una pausa di rigenerazione.

Per ridurre al minimo questo problema, e rimanere sempre nell’ambito ecologico, vi sono in commercio delle lastre o dei granulati da inserire nelle intercapedini, costruiti in materiale vegetale (fare attenzione che non siano trattate con sostanze chimiche). Per esempio, il sughero, grazie alla sua porosità è il principe degli isolanti ecologici; questo elemento è un ottimo fonoassorbente e inoltre difende dal freddo.

Impianti elettrici e bioarchitettura

Un altro importante fattore, sia per gli esperti del settore, come ognuno di noi privatamente, è l’inquinamento elettromagnetico da elettrodomestici e affini: televisori, radio, frigoriferi, cellulari, computers ed altro, sono dei formidabili trasmettitori di raggi X e campi elettrostatici. E’ bene, per esempio tenersi ad una certa distanza da televisore, interrompere ogni ora o due di guardarlo o di lavorare al computer, così com’è salutare non avere nessuna fonte elettrica in camera da letto, si sconsiglia addirittura di tenervi delle prese della corrente; in caso di necessità si può sempre usare una prolunga.

Semplici accorgimenti da usare:

  • Limitare l’impianto elettrico allo stretto necessario
  • Nel caso di nuove costruzioni, progettare l’impianto secondo una struttura a stella, non circolare; ciò elimina il rischio di crearsi una “gabbia” elettromagnetica, detta “gabbia di Faraday”
  • Schermare i fili
  • Scegliere una bassa potenza, limitandosi al minimo indispensabile
  • Utilizzare un disgiuntore di corrente, in modo da regolarla secondo le necessità
  • Avere una buona messa a terra
  • Evitare le lampade alogene
  • Scegliere elettrodomestici e computers a bassa emissione

Esiste in commercio un apparecchio per misurare eventuali fughe di microonde, si chiama Micromac.Naturalmente, una casa sana, dovrebbe essere illuminata soprattutto dalla luce del sole; la luce solare è indicata anche per gli uffici, laboratori, scale, cucina, ecc.

Arredamento naturale: mobili per una casa sana

Anche i mobili vanno tenuti in considerazione riguardo all’argomento tossicità. Per esempio, i rivestimenti di molti mobili per cucina vengono incollati con una colla che contiene Formaldeide, una sostanza che viene anche usata per la costruzione di pannelli di truciolato, carta da parati, moquette; addirittura viene usata come conservante anche in alcuni prodotti come: sapone, shampoo, cosmetici, dentifrici e in alcune vernici.

Liberandosi nell’aria, la formaldeide, produce effetti quali: irritazione degli occhi, del naso e del tratto respiratorio, bronchite, polmonite, e altro. Per contatto cutaneo produce: dermatite, irritazione e necrosi da coagulazione. Non è ancora ben certo se procuri anche il cancro.Altri elementi dannosi sono: i fenoli, l’ammoniaca e il benzene, tutti presenti nelle vernici.

Bioarchitettura e pavimenti per casa

Come si è già avuto modo di dire, nella Bioarchitettura, si da importanza ad ogni elemento della casa, i pavimenti non sono da meno, anzi, essi sono gli elementi “fondamentali” dello spazio in cui viviamo. Il pavimento è la parte della casa con cui abbiamo un contatto fisico e permanente; inoltre, il pavimento, conferisce calore ai locali e carattere all’arredamento.

Vi sono diverse soluzioni sane e funzionali per rivestire un pavimento, dal legno: caldo, naturale, con buone proprietà isolanti, al cotto, bello anche da vedere e da calpestare a piedi nudi. La tradizione di rivestire i pavimenti in cotto, antica di secoli, è tuttora valida e costituisce un prodotto splendido dell’arte decorativa e costruttiva italiana.

Anche le piastrelle di ceramica costituiscono una valida scelta per rivestire il pavimento; esse sono bio-compatibili e funzionali, bisogna solo accertarsi che non vi sia presenza di cariche radioattive nel composto di base e nei colori.

Interessante è anche la scelta del Tetrapac riciclato, ideale per le zone di servizio e per la camera dei ragazzi. Questo materiale si presenta come resistente al calpestìo, facile da pulire ed è inoltre indicato per l’isolamento termo-acustico.Queste sono solo alcune indicazioni sulla materia della Bioarchitettura che, come abbiamo già visto, si propone di rendere migliore, più vivibile e salutare, il nostro modo di “abitare”.

 

Approfondire la bioarchitettura

Siti internet

ABI Bioarchitettura sito sulla Bioarchitettura e Bioedilizia che fa capo all’ABI, l’Associazione di Bioarchitetti Ialiani, che propone soluzioni adeguate, a chiunque abbia bisogno di consigli e consulenze, sui materiali da usare, sui bioarchitetti da consultare e sulle aziende di Bioedilizia.

Istituto Nazionale di Bioarchitettura – http://www.bioarchitettura.it

Sito dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura. Si tratta di un Ente Morale, formato da liberi professionisti, che da più di vent’anni lavora in Italia con lo scopo di sensibilizzare, informare e formare nuovi operatori sul tema dell’abitare in modo sano; inoltre si occupa di fornire informazioni sulla riconversione ecologica dei materiali da costruzione e sulla riqualificazione del territorio.

Libri

 Terapia della casa – aut.Roberto Zamperini – Macroedizioni

Un manuale accessibile a tutti per saperne di più su tutto ciò che è nocivo in casa nostra.

Una casa sana per vivere bene – aut. Tiziano Guenzoni – Verdechiaro Edizioni

Un testo esauriente che affronta il tema dell’importanza del vivere in ambienti sani. Il volume affronta i diversi aspetti della Bioarchitettura fornendo spiegazione e proponendo soluzioni. Utile sia per gli utenti che ai tecnici che operano nel settore. Tra gli argomenti trattati vi sono i temi dell’elettromagnetismo, della luce e della radioattività. Ricco d’immagini.